Recensione “Lo spreco” su Scenario

Il sudario delle aspirazioni. “Lo spreco” di Agata Motta

Non c’è richiesta del corpo che possa essere ascoltata. Neppure la sete che forma ragnatele nella gola. Perché lui è lì sul letto, con l’abito della sua ultima festa dentro il quale piano piano si avvizzisce mentre il viso diventa un mucchietto di ossa e ombre. E annega nell’isolamento. Si sentirà smarrito? Si sentirà solo, estreaneo a se stesso, abbandonato, impotente? Avrà freddo? E’ il primo pensiero che passa per la testa: lì dov’è adesso avrà freddo? Gli ebrei pensano che l’aldilà sia un luogo buio e triste, lontano da dio, un posto vuoto. Sarà così? » Read more

Liolà al Biondo

Il burattinaio gretto di Moni Ovadia. ‘Liolà’ al Teatro Biondo di Palermo

Con Liolà, spettacolo di solido impianto e di magnetiche atmosfere che risucchiano in un caleidoscopio di luci, colori, voci e movimenti, si chiude la stagione del teatro Biondo che ha prodotto, in collaborazione con il teatro Garibaldi di Enna e del Teatro Regina Margherita di Caltanissetta, quest’originale e riuscitissima operazione artistica diretta magistralmente da Moni Ovadia e Mario Incudine.

Scritta in una delle fasi più feconde e felici della produzione pirandelliana, Liolà è una commedia campestre in cui moduli narrativi e stilemi verghiani, ben presenti nei tipici motivi della roba e della coralità, cominciano ad incrinarsi per accogliere le riflessioni sull’animo umano e le sue più intime pulsioni e quelle su un ordine sociale retto da convenzioni e da apparenze apparentemente infrangibili. In piena guerra mondiale e con il figlio Stefano prigioniero degli austriaci, Pirandello si butta a capofitto nel lavoro traendone quelle soddisfazioni che il privato gli nega e in quest’opera, che lui stesso definisce la più “fresca e viva”, recupera la trama del IV capitolo de Il fu Mattia Pascal inserendovi alcuni tratti caratteriali e il nome del protagonista della novella La mosca.http://www.inscenaonlineteam.net/inscena/2018/05/22/il-burattinaio-gretto-di-moni-ovadia-liola-al-teatro-biondo-di-palermo/ » Read more

Intervista a Osac, il cane del Klondike

Intervista a Osac, il cane del Klondike

 

Se siete tra quelli che pensano che ai cani manchi solo la parola, non ditelo a Romana Petri, potrebbe irritarsi ed interrompere subito ogni approccio comunicativo. Per la Petri i cani la parola ce l’hanno eccome, basta semplicemente saperla ascoltare e decodificare. Nel suo ultimo romanzo Il mio cane del Klondike, edito da Neri Pozza, la Petri racconta una storia bella e semplice in cui il dialogo tra essere umano ed animale è perfettamente possibile e praticabile. Non c’è dubbio che si tratti di una storia d’amore in piena regola, con tanto di languidi sguardi, di carezze date e ricevute, di abbandono e di sofferenza, di gioia e di promesse infrante. Quella tra Osac, cane di indomita bellezza e incontenibile forza, e la sua padrona, insegnante che vive una delicata fase di passaggio della propria vicenda umana, è una burrascosa passione e la donna appare subito disposta a lasciare che le proprie giornate vengano riplasmate da una presenza caotica, terribilmente affascinante, immediatamente indispensabile. » Read more